venerdì 25 gennaio 2008

Day 4 - Kings Canyon e Uluru

Eccoci al quarto giorno e al secondo giorno nel mezzo del deserto, nel Central Australia.
Oggi sveglia alle ore 4.00 di mattina per iniziare il nostro meraviglioso tour nell'outback.
La notte nell'ostello non è stata delle migliori perchè l'aria condizionata funzionava a singhiozzo, mischiandosi con l'odore di repellente per insetti! Tornando alla mattina, ci attende un minibus da 24 posti, ma siamo solo in otto temerari ad affrontare il caldo del deserto: due donne olandesi, noi e due coppie rispettivamente polacchi e inglesi; questo significava tre posti per ognuno sul bus e la possibilità di sdraiarsi completamente e dormire alla grande!

La prima cosa da fare quando si va nel deserto è quella di avere con sè un litro d'acqua per ogni ora che si sta nell'outback, la disidratazione è il maggior pericolo!

Durante la mattinata, visto che il viaggio è molto lungo, ci siamo fermati tre o quattro volte per comprare acqua e fare colazione, ma soprattutto per spezzare il tempo sul minibus!

Il deserto australiano non ha nulla di simile rispetto alla nostra concezione di deserto, infatti è un insieme infinito di cespugli e piccole piante verdi, che spuntano dal terreno di color rossastro tendente al marrone, il colore del terreno varia a seconda della luce del sole!

Eccoci finalmente alla prima tappa del tour: Kings Canyon. Watarrka, questo è il nome in aborigeno, ed è il nome dell'omonimo parco nazionale sito intorno al canyon.
Il sentiero da percorrere è di corca 3 chilometri, alla scoperta della stupenda natura dell'outback. La prima camminata riguarda il perimetro del canyon, per poi passare alla scalata dello stesso.
Il paesaggio è incredibile, sembra di essere all'interno di una foresta pluviale circondata da giganteste rocce rosse a sovrastare l'orizzonte.
Questo canyon, diversamente dal Gran Canyon è di formazione diversa, in questo caso non si ha solo erosione delle rocce, ma le rocce stesse, dopo essere state erose e aver formato un arco sottostante ad esse, crollano, creando una piccola valle tra di loro.
Proseguendo lungo il percorso, la guida ci illustra i tipi di vegetazione all'interno del canyon.
Finita la camminata ci attende la scalata, la situazione era di 42° ai piedi del canyon e di 54° in "vetta".

Quattro di noi decidono di scalare il canyon (me compreso), gli altri tornano nel minibus attratti dall'aria condizionata; il percorso è ripido ma breve, sono solo 20 minuti. Durante la scalata, vista la temperatura, la sensazione è di faticare tre volte tanto, ma una volta in cima si può godere un panorama incredibile: tutto intorno a me è una distesa infinita di rosso con macchie verde, totalmente piatto fino all'orizzonte!


Una volta terminata la visita del Kings Canyon si riparte, destinazione Uluru; come al solito, prima di arrivare alla meta, ci fermiamo per un pranzo veloce e una nuotata rinfrescante in piscina nel resort vicino a Watarrka.
Tornati sul minibus, dopo circa due ore di viaggio e nel mezzo del sonno, sentiamo un rumore provenire dal motore, seguito da una nuvola bianca...Addio aria condizionata!!!

Ecco finalmente comparire all'orizzonte una formazione rocciosa simile ad Uluru, ma con stupore di tutto l'equipaggio, la guida ci dice che non è Ayers Rock (il nome inglese di Uluru), ma si tratta di Mount Connor o la montagna dimenticata! Questo ranges si trova a due ore da Ayers Rock ed è una montagna con formazione stratificata, ogni strato roccioso rappresenta 100 anni (se non ricordo male...).



Passato, e non dimenticato, Mount Connor, arriviamo ad Uluru giusto in tempo per vedere il tramonto. Il posto dove trascorreremo la notte è un camping poco distante dalla roccia rossa; una volta sistemati i bagagli nelle tende ci incamminiamo verso il punto panoramico.
Lo spettacolo è di quelli visti e rivisti in cartolina, sui libri e in televisione, ma questa volta mi trovo lì e senza parole! Durante il tramonto Uluru cambia continuamente colore, passa dal rosso intenso che siamo abituati a vedere, al grigio, il tutto in pochissimo tempo!


Si torna all'accampamento e in cucina, a farci compagnia, c'è uno dei ragni più pericolosi del mondo: il Red Spider! Dopo cena, siamo pronti ad andare a letto, la mia scelta è chiaramente di dormire all'aperto e, spente le luci, nessuna scelta fu più azzeccata: il cielo era un'insieme di milioni di stelle, visibili a occhio nudo e luccicanti, compresa la via lattea e le nubi di Magellano, icredibile!

Eccoci alla mattina di Uluru: ore 4 sveglia, piccola osservazione del cielo e della mia costellazione preferita: la Croce del Sud; poi via verso Ayers Rock per vedere l'alba!
Dopo mezz'ora di viaggio e check-in nell'Uluru Kata Tjuta National Park, scendiamo dal pullman e ci presentiamo alla "Roccia"! Tutto attorno ad Uluru si respira un'aria strana, quasi di sacralità, l'imponenza di questa roccia, tutti i suoi colori durante e dopo l'alba e le sue mille facce, di metro in metro!


In alcune parti lungo il percorso non è possibile scattare fotografie perchè sono siti sacri per gli Aborigeni, per lo stesso motivo non sarebbe possibile scalare Uluru, ma è comunque consentito e molti visitatori lo fanno. Sulle pareti della roccia vi sono anche disegni aborigeni, situati vicino ad un piccolo stagno ai piedi di un angolo della roccia.


Descrivere ogni singola parte di Ayers Rock sarebbe troppo lungo, semplicemente si può dire che si intervallano superfici liscie, levigate dal vento e anfratti simili a caverne!Fantastico!

L'ultima tappa del tour è Kata Tjuta o The Olgas, sono tre differenti rocce, di formazione diversa rispetto ad Uluru, infatti non sono monoliti.


Tra una roccia e l'altra c'è una piccola valle, le due pareti danno una visione lunare, diventando visione di Marte quando le pareti assumono il color rosso!


Nella valle scorre un piccolo fiumiciattolo, la vegetazione è verde e rigogliosa, le piante del deserto non hanno infatti bisogno di molta acqua per sopravvivere, ma solo dello stretto necessario.



Continua ...Sydney

2 commenti:

Anonimo ha detto...

molto, molto bella questa tappa nel deserto!!
certo che 40-50 gradi ti prosciugano le energie,no?

vero o no che il deserto è uno dei luoghi piu' affascinanti al mondo??

Goffredo

Ale ha detto...

Ciao Goff,
sì veramente stupenda questa tappa! Il deserto è incredibile perchè ti senti in mezzo e sperduto nel mondo e con Uluru che offre un meraviglioso scorcio mistico!

Domani posterò il mio viaggio successivo, oggi ho fatto l'ultimo bagno al mare!